Fare business in Italia nel 2025 offre molte opportunità, ma anche una serie di sfide strutturali che gli imprenditori — soprattutto stranieri — devono tenere bene in considerazione. Nonostante i segnali di ripresa economica, il contesto resta complesso.
1. Burocrazia lenta e frammentata
La burocrazia italiana continua a rappresentare uno degli ostacoli principali. Apertura di un’attività, ottenimento di licenze o autorizzazioni spesso richiedono tempi lunghi e procedure che variano da regione a regione.
2. Pressione fiscale elevata
Nonostante alcune agevolazioni fiscali per le startup innovative o per gli investimenti in Sud Italia, il carico fiscale resta tra i più alti d’Europa. È fondamentale pianificare attentamente con consulenti locali.
3. Difficoltà nel mercato del lavoro
Il mercato del lavoro italiano è ancora rigido: costi del lavoro elevati, normative complesse sui contratti e una certa difficoltà nel reperire personale qualificato in settori chiave.
4. Disparità territoriali
L’Italia è un Paese molto differenziato: fare impresa a Milano o Bologna è ben diverso rispetto a farlo in Calabria o in Sicilia. Le infrastrutture, l’accesso al credito e il supporto istituzionale variano notevolmente.
5. Accesso al credito
Nonostante alcuni miglioramenti digitali nel settore bancario, le piccole e medie imprese spesso incontrano ostacoli nell’ottenere finanziamenti, soprattutto se non hanno una solida presenza o garanzie locali.
📌 Conclusione
Nel 2025, fare impresa in Italia richiede preparazione, conoscenza del contesto locale e supporto professionale. Ma per chi è disposto ad affrontare queste sfide, il mercato italiano può offrire ottime opportunità, soprattutto nei settori del turismo, agroalimentare, moda e tecnologia.